la metafora della luce

Le origini del nostro presente sono in quel tempo che è connesso alla parola della luce: l'Illuminismo. È la luce della ragione che illumina tutte le cose e che si vuole imporre alla realtà.
Fuor di metafora la parola luce vuol dire emancipazione :«l'emancipazione è ricondurre il mondo e tutti i rapporti all'uomo e fare dell'uomo non più l'oggetto, ma il soggetto della propria storia, del proprio destino»....come dice Carlo Marx. In altre parole tu sei emancipato non quando qualcuno gestisce per te la tua vita, ma quando prendi il tuo destino nelle tue mani, quando ti fai signore e protagonista del tuo domani, quando rischi in prima persona l'avventura di vivere e morire.
Ma la metafora della luce è inevitabilmente una metafora tragica: perché quando si pretende, come pretese la modernità, di illuminare tutto e comprendere tutto, allora inesorabilmente la "luce" diviene sorgente di violenza,perché è il tempo del soggetto che vuol fare da solo.
L'uomo ,solo davanti alla vita ,si comporta come l'uomo folle di Nietzsche : si sveglia al mattino, quando ancora non è sorto il sole, e accende una lanterna e, mentre il sole comincia a illuminare tutte le cose, va con la lanterna sulla piazza del mercato e comincia a gridare: «Dio è morto e noi l'abbiamo ucciso».
Nietzsche non ha denunciato la morte di Dio ma l'infinita solitudine che segue alla morte di Dio. Con questa metafora della lanterna dell'uomo folle, in realtà Nietzsche fa l'ironia del tempo della modernità. La lanterna che nella luce chiara del giorno vorrebbe illuminare il mondo, è la ragione, questa piccola nostra ragione che avrebbe voluto spiegare tutto da sola facendo a meno di Dio.


bruno forte